Provo a riassumervi i fatti salienti di questi miei primi 76 anni.
Nacqui a Bologna il 4 dicembre 1948 da Rosa e da Gennaro. Mi aspettava già una sorella: Floriana. Nel 1963, dopo la licenza media inferiore, provai a far contento il papà, valente violinista, dedicandomi allo studio del pianoforte. Frequentai il conservatorio di musica fino al 1968 quando, un giorno, mi svegliai con l’illuminazione di non avere nessuna attitudine musicale.
Quello stesso anno, mentre gironzolavo dalle parti del distretto militare, dovendo partire per la ferma obbligatoria, notai un luminoso e attraente manifesto postato dal mio angelo custode: in chiare lettere l’Esercito Italiano bandiva un concorso per 25 sottufficiali piloti di elicottero. Partecipai e lo vinsi. Ma nel 1971, capendo di aver raggiunto il massimo di vita militare possibile, mi congedai. Mentre stavo ragionando sul futuro, vinsi un concorso per aiuto macchinista nelle Ferrovie dello Stato (i trenini sono stati e sono una delle mie passioni, ma non vinsi perché conoscevo i Märklin o i Rivarossi). Nel frattempo rispose alla mia richiesta di lavoro una compagnia elicotteristica di Vanzaghello (nel 1971 i piloti di elicottero erano quattro gatti): la Elitaliana.
Lasciai con qualche incertezza il lavoro che mi attendeva in ferrovia (inizialmente avrei spalato carbone nelle caldaie delle storiche locomotive Gr 851 che a quel tempo erano in sevizio nello scalo merci di Bologna) e il primo gennaio 1972 iniziai la mia carriera di pilota civile. Nel maggio di quell’anno m’incamminai anche per la via del matrimonio sposando Adele. Conseguentemente nel marzo 1974 nacque Simone. Lasciai l’attività di pilotaggio nel 2011, con più di quindicimila ore volate su una ventina di tipi e varianti di elicottero.
la mia second life come scrittore e poeta, prendendo queste attribuzioni con le pinze, iniziò nel 2012 frequentando alcuni corsi di scrittura creativa tenuti da autori italiani di buon successo. A oggi, un racconto ha ottenuto un primo premio e otto hanno guadagnato la finale, tutti pubblicati da case editrici coinvolte nelle selezioni. In self-publishing, ho pubblicato due romanzi, un’antologia di dodici racconti, più un racconto e una fiaba illustrati rispettivamente con 19 e 22 mie pitture.
Della produzione poetica, che comprende poesie, haiku, senryū e tanka, in vari concorsi, due opere si sono classificate prime, due seconde, una terza, due quarte e una sesta. Parte di queste, più altre selezionate allo scopo, sono state inserite in antologie pubblicate a cura degli organizzatori dei concorsi. In self-publishing, ho pubblicato due sillogi poetiche, una di poesie e una di haiku, senryū e tanka, che non sono più disponibili per la vendita (Sono in lavorazione delle nuove edizioni aggiornate).
Riguardo la pittura, nel 2014 sentii forte il desiderio di tornare a dipingere. Una vecchia passione che mi aveva visto impegnato in vari tentativi fin da bambino. Mi ricorderò sempre la mia maestra di seconda elementare (non proprio dalla Penna Rossa, direi, infatti non ne ricordo il nome, ma solo la sua evidente inidoneità a ricoprire quel ruolo) che mi umiliò davanti a tutta la classe perché non voleva credere che fossi io l’autore del disegno di una zanzara. “È di tua madre!” mi accusò, rimandandomi al banco. Un dolore terribile ed una ferita che ancora sanguina! Ma non divaghiamo. Con l’inizio dell’attività lavorativa smisi di imbrattare gli incolpevoli fogli di carta. Di quel tempo ho conservato solo una tempera del 1966. Ripresi qualche tentativo con gli acquerelli nel 1986, mentre ero di servizio per attività di volo di lavoro aereo e trasporto passeggeri dall’eliporto di Cortina. Poi nel 1991, operavo come pilota di Elisoccorso in montagna da una base del Piemonte, mi venne il desiderio di riprovarci. Acquerelli, tempere, colori a cera pennarelli, marcatori e… pongo! Da allora capii che mi piaceva la tecnica mista. Ancora un intervallo (più di vent’anni!) poi, nel 2014, decisi che i tempi erano maturi (anche perché a forza di aspettare stavano finendo!) e, con il valido apporto di salutari lezioni, decisi di cimentarmi ancora con la pittura. Come potete vedere dalle opere che presento, prediligo la tecnica mista, passando da leggeri ritocchi di lavori eseguiti ad acquerello a forti interventi con matite colorate, pastelli a cera, penne biro , alcol, tempere e acrilici. Un paio di riconoscimenti li ho guadagnati: la tecnica mista “Il nostro albero” del 2015 è stata premiato nel concorso letterario e pittorico “Radicamenti” 2015 indetto dalla casa Editrice MdS di Pisa e pubblicata nella omonima antologia; La tecnica mista “l’uomo e il tempo” del 1991 si è classificata 2° al concorso di poesia e pittura “La Couleur d’un Poeme” 2016 e pubblicata nella omonima antologia dalla casa editrice Edizioni Accademia Barbanera. Nel maggio del 2018 ho tenuto la mia prima mostra presso la galleria Il Punto di Bologna. Ne seguirono altre nell’ottobre 2020, nel giugno 2021 e nel marzo 2023, sempre nello stesso luogo. Non ho avuto recensioni da parte di critici, ma i commenti dei visitatori mi hanno gratificato e dato la spinta per continuare.
Sono un assiduo frequentatore di mostre e il mio gusto artistico ha subito influenze da tutto quello che ho visto. Nei primi anni 70, tra gli amici del Bar Foscherara, ritrovo che frequentavo quando a casa, prima dal servizio militare e poi dai turni di lavoro, c’era Enrico Visani, un pittore di grande spessore artistico. Spesso lo andavo a trovare nel suo studio e lo osservavo dipingere o preparare delle litografie o delle incisioni. I primi ragionamenti sull’arte della pittura me li stimolò lui. Mi ricordo che mi accompagnò a visitare la GAM (non era ancora MAMBO) e che in quella occasione ebbi delle perplessità, lo ammetto, verso alcuni rappresentanti dell’arte moderna. Non cito gli artisti che amo, sono talmente tanti che l’elenco diverrebbe noiosissimo da leggere. E per la stessa ragione non cito quelli che non gradisco.
Mi piace, oltre che scrivere e pitturare, leggere e andare per mostre, ascoltare musica classica, jazz e leggera, scoprire trattorie, volare, chiacchierare, guardare la televisione, sfogliare i giornali, fare progetti, stare con gli amici; mi piacciono la montagna, il mare, le città d’arte, i vigneti di collina, i cani, i gatti, i film di fantascienza. E mi piace moltissimo… l’amore.