Il mondo di Cristina
Una ragazzina che adatta il mondo alle sue condizioni fisiche (Ispirato dall’omonimo quadro del pittore americano Andrew Wyeth)
Il racconto NON è più in vendita come eBook singolo, ma è contenuto nell’antologia: “Del Rosa e del Nero” disponibile sia in formato cartaceo tramite Amazon, sia come eBook nei vari formati in tutti i principali store, compreso, naturalmente, Amazon (Kindle), Apple (iBook) e Google (Play Store).
“Il mondo di Cristina” (1° edizione della SEM Edizioni nel 2015 e 2° edizione tramite la piattaforma StreetLib nel 2016) ed ora disponibile solo nell’Antologia descritta sopra, è uno dei racconti finalisti dell’edizione 2015 del concorso #Semantica22 dedicato dalla casa editrice al premio Nobel Gabriel Garcia Màrquez e a Giorgio Faletti, ambedue scomparsi nel corso del 2014.
Due frasi dovevano obbligatoriamente essere inserite nel testo:
1. «Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un casino.» (Gabriel García Márquez, da L’amore ai tempi del colera).
2. «Tutti siamo chiusi in una prigione. La mia me la sono costruita da solo, ma non per questo è più facile uscirne.» (Giorgio Faletti, da Io uccido).
IL MONDO DI CRISTINA di Giovanni Odino (estratto)
Già si avvicinano i gabbiani a curiosare. Sanno che con gli umani spesso arrivano delle cose buone da mangiare. Questa volta però non trovano cibo e le loro grida sono di disappunto.
Bella, di rimando, abbaia a loro. “State lontani” vuol dire. “Qui non c’è nulla per voi.”
Lo sguardo di Cristina è perso all’orizzonte. Si è alzato il vento e il mare è increspato. Riceve sul viso le folate d’aria salmastra. Non sa da quanto tempo è seduta e non le interessa saperlo: non ha più senso nei suoi pensieri.
Ho perso la traccia della mia vita, ho perso il senso del mio mondo, ho perso la speranza. Non posso più immaginare un futuro, non posso più immaginarmi nel futuro.
Bella scatta e corre incontro a una donna che si avvicina. Non abbaia: si prende le due carezze, dose minima richiesta a chiunque, e poi ritorna a saltare verso i gabbiani.
È piccola, magra e ha il volto coperto dai segni della vita. Porta un fazzoletto sulla testa come si usava una volta. Anche lei ha gli occhi azzurri della gente di quella terra.
«Buongiorno Cristina» la saluta.
Non si meraviglia che la chiami per nome. Le sembra di conoscerla.
«Buongiorno» risponde.
«Ti ricordi di me?»